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Canyoning quattro appuntamenti imperdibili in Italia nel 2024 con il Vertical Water Canyoning Fest

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Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per l’Aspromonte e il Gran Sasso, quattro festival dedicati alla scoperta dei canyon e alla pratica del canyoning

Torna nel 2024 il Vertical Water Canyoning Fest, una serie di quattro festival dedicati alla pratica del canyoning in alcune delle più belle località italiane.

Il canyoning è uno sport acquatico che consiste nella discesa di gole e canyon attraverso percorsi che possono includere discese in corda doppia, tuffi, scivoli naturali e nuoto in acque bianche.

Il primo appuntamento è in programma in Sicilia dal 22 al 24 marzo con il Sicily Canyoning Fest, un’occasione per scoprire i canyon vulcanici dell’isola.

Il festival prevede escursioni guidate, workshop e momenti di condivisione tra appassionati.

Dal 31 maggio al 2 giugno, invece, l’Aspromonte Canyoning Fest porterà i partecipanti alla scoperta dei canyon dell’Aspromonte, in Calabria.

Un’occasione per immergersi nella natura selvaggia e incontaminata di questa regione, tra cascate e piscine naturali.

Il terzo appuntamento è in programma dal 28 al 30 giugno con il Bodengo Canyoning Fest, in Lombardia.

Qui i partecipanti potranno tuffarsi nelle acque cristalline del torrente Bodengo, in un percorso adrenalinico tra salti e discese in corda doppia.

Dal 19 al 21 luglio, invece, il Gran Sasso Canyoning Fest porterà i partecipanti alla scoperta dei canyon del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in Abruzzo.

Un’occasione per vivere un’avventura verticale tra paesaggi mozzafiato.

Infine, dal 28 al 31 dicembre, il Festival Sardinia Canyoning Fest chiuderà l’anno con un’esperienza unica nel suo genere: un’escursione in canyon a Capo Canyon, in Sardegna, per salutare l’arrivo del nuovo anno in modo avventuroso.

Per maggiori informazioni sui singoli festival e sulle modalità di partecipazione, è possibile visitare il sito web ufficiale dell’evento all’indirizzo www.verticalwatercanyoning.com. Stay tuned!

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Carsismo e grotte delle evaporiti dell’Appennino Settentrionale: un patrimonio mondiale da scoprire

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Il Club Alpino Italiano Sezione ‘Mario Beghi’ di Ravenna organizza una serata di approfondimento sulle meraviglie del sottosuolo

Il Club Alpino Italiano Sezione “Mario Beghi” di Ravenna ha organizzato una serata di approfondimento sul carsismo e le grotte delle evaporiti dell’Appennino Settentrionale, riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

L’evento, che si terrà sabato 4 maggio alle ore 21 presso la Sala Buzzi di Ravenna, vedrà la partecipazione di importanti esperti del settore e sarà a ingresso libero.

La serata, intitolata “Percorsi 2024”, sarà un’occasione per conoscere meglio le meraviglie del sottosuolo e l’importante riconoscimento ottenuto dalle grotte delle evaporiti dell’Appennino Settentrionale.

La serata sarà presentata da Maria Teresa Castaldi, Presidente del Comitato Scientifico del CAI Emilia Romagna, e da Piero Lucci, Presidente della Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia Romagna.

Sarà presente anche Giacomo Costantini, Assessore con delega alle aree naturali e parco del Delta del Po, che porterà un saluto all’evento.

Il carsismo e le grotte delle evaporiti dell’Appennino Settentrionale rappresentano un patrimonio naturale di grande valore, sia per la loro bellezza che per la loro importanza scientifica.

Queste grotte, infatti, sono il risultato di un processo geologico unico al mondo, che ha portato alla formazione di cavità sotterranee di grandi dimensioni all’interno di rocce saline.

La serata sarà quindi un’occasione per approfondire la conoscenza di questo patrimonio naturale e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sua importanza e sulla necessità di preservarlo.

Durante l’evento verranno presentate anche le attività del Club Alpino Italiano Sezione “Mario Beghi” di Ravenna, che da anni si impegna nella promozione e nella valorizzazione del territorio e della montagna.

L’ingresso alla serata è libero e aperto a tutti gli interessati. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Club Alpino Italiano Sezione “Mario Beghi” di Ravenna al numero di telefono o all’indirizzo email indicati nel volantino allegato.

La serata organizzata dal Club Alpino Italiano Sezione “Mario Beghi” di Ravenna rappresenta un’importante occasione per approfondire la conoscenza del carsismo e delle grotte delle evaporiti dell’Appennino Settentrionale, un patrimonio naturale di grande valore che merita di essere scoperto e preservato.

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Scoperta in Corea del Nord di fossili umani di 20.000 anni fa in una grotta paleolitica a Pyongyang

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Un team di ricercatori dell’Università Kim Il-sung ha trovato sette fossili umani, 300 fossili di animali e 274 fossili vegetali in una grotta paleolitica a Gangdong

La Corea del Nord ha annunciato di aver scoperto fossili umani risalenti a circa 20.000 anni fa in una grotta paleolitica situata nel distretto di Gangdong, a Pyongyang.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, la Korean Central News Agency (KCNA), il team di ricerca del Dipartimento di Storia dell’Università Kim Il-sung ha recentemente scoperto sette fossili umani, 300 fossili di nove tipi diversi di animali e 274 fossili vegetali nel secondo strato culturale della grotta.

Un “strato culturale” è uno strato di terra sui siti di insediamenti umani che contiene tracce o resti delle attività umane.

Quando il team di ricerca ha datato i fossili, sono risultati avere tra i 20.000 e i 26.000 anni.

I fossili umani trovati, che erano frammenti di denti e teschi, si ritiene appartenessero a una donna di circa trent’anni che viveva nell’età della pietra paleolitica.

La Società Archeologica Nordcoreana ha deciso di chiamare i fossili umani scoperti “Gangdong People”.

La grotta di Imgyeong è stata registrata come sito da preservare con la decisione del Comitato di revisione e valutazione del patrimonio culturale non permanente, insieme al Consiglio di Stato.

I primi esemplari di ‘Gangdong people’ sono stati scoperti per la prima volta nell’area di Gangdong a Pyongyang, dove è sepolto Dangun, il nostro antenato originale“, ha detto la Korean Central News Agency. “Ha una grande importanza in antropologia poiché dimostra che l’area aveva una lunga storia ed era anche il luogo in cui la cultura è iniziata per la prima volta“.

La Corea del Nord ha affermato che Pyongyang era il centro della storia della penisola coreana annunciando di aver trovato le ossa umane di Dangun e di sua moglie in una tomba sul monte Daebaksan, nel distretto di Gangdong, a Pyongyang nel 1993.

Tuttavia, gli studiosi sudcoreani hanno sollevato dubbi sull’autenticità della tomba di Dangun, sostenendo che la tomba presenta uno stile Goguryeo, invece di seguire lo stile Gojoseon.

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Il Buso della Casara ora accessibile: presentazione della ricostruzione 3D con rilievo LIDAR fotografico

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Un evento per la conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico presso la Sala Consiliare del Comune di Cinto Euganeo

Il Consorzio Pro Loco Euganeo e la Pro Loco Colli Cinto Euganeo sono lieti di invitarvi alla presentazione della ricostruzione 3D con rilievo LIDAR fotografico del Buso della Casara effettuato dal Gruppo Speleologico Naturalistico Montelliano.

L’evento si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Cinto Euganeo, in Via Roma 5 a Fontanafredda (frazione di Cinto Euganeo), sabato 11 maggio alle ore 17.00.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Il Buso della Casara è una cavità naturale che si trova nei Colli Euganei, un’area di grande valore geologico e naturalistico.

Grazie alla tecnologia LIDAR, che utilizza un raggio laser per creare una nuvola di punti ad alta risoluzione della superficie della cavità, è stata realizzata una ricostruzione 3D accurata del Buso della Casara.

Questo evento fa parte degli sforzi per la conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico e naturalistico dei Colli Euganei.

La presentazione sarà un’occasione per scoprire la bellezza nascosta del Buso della Casara e per comprendere l’importanza della tecnologia LIDAR nella conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale.

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Decifrato il linguaggio ideografico delle incisioni preistoriche del Paleolitico?

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Un nuovo studio rivelerebbe come i simboli presenti nella grotta di Marsoulas risalenti al Paleolitico Superiore corrispondano al più antico linguaggio ideografico conosciuto

Un recente articolo pubblicato sul sito web “Le déchiffrage du language des cavernes” ha rivelato come il pannello principale della grotta di Marsoulas, in Francia, sia stato decifrato grazie all’utilizzo del linguaggio ideografico proto-sumerico e delle sue lingue associate, il sumerico e il geroglifico.

L’articolo, scritto da Yvar Brégeant, fa parte di una serie di dieci esempi di decifrazione tratti dal libro “Le déchiffrage du langage des cavernes”, che dimostrano come i simboli e le coppie di animali presenti nelle grotte risalenti al Paleolitico Superiore corrispondano in realtà al linguaggio ideografico proto-sumerico, il più antico linguaggio ideografico conosciuto.

In particolare, l’autore si concentra su diversi segni evidenti presenti nel pannello principale della grotta di Marsoulas, come le due corna incurvate, il “pettiforme” sul fianco dell’auroch, i multipli segni a forma di T sul corpo dell’auroch, i segni di ramo, il tectiforme sotto il cavallo e il bisonte maculato.

Grazie all’utilizzo del linguaggio ideografico proto-sumerico, l’autore è riuscito a decifrare il significato di questi segni, rivelando come essi siano strettamente legati alla religione e alla mitologia sumerica.

Questo studio rappresenterebbe un importante passo avanti nella comprensione delle antiche civiltà e della loro cultura, dimostrando come l’utilizzo del linguaggio ideografico proto-sumerico possa essere fondamentale per decifrare i simboli e i messaggi lasciati dalle popolazioni del passato.

Il libro “Le déchiffrage du langage des cavernes” è disponibile sul sito web dell’autore e fa parte di una serie letteraria più ampia intitolata “La véritable histoire des religions de l’humanité”, che si propone di indagare le origini e l’evoluzione delle religioni nel corso della storia.

Per saperne di più sullo studio e sul libro, è possibile consultare il sito web “Le déchiffrage du language des cavernes” e la sezione “Livres déjà parus”.

https://www.yvar-bregeant.com/le-dechiffrage-de-la-fresque-du-grand-panneau-de-la-grotte-de-marsoulas-1/

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Il Centro Studi Sotterranei di Genova esplora l’acquedotto sotterraneo di Gravina in Puglia

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Il manufatto storico, lungo oltre 3 km, è stato studiato e documentato dal Centro Studi Sotterranei nel 1997

Nel 1997, il Centro Studi Sotterranei di Genova è stato chiamato in Puglia da un consorzio di imprese per esplorare, studiare, rilevare e documentare l’acquedotto sotterraneo “Sant’Angelo – Fontane della Stella” di Gravina, in provincia di Bari.

Questo manufatto storico, costituito da una galleria ispezionabile, in parte scavata ed in parte costruita nel sottosuolo, ha uno sviluppo planimetrico di oltre 3 km, con un dislivello complessivo di 7 metri tra la quota della presa e il partitore.

L’acqua, che veniva captata dalle sorgenti, giungeva in città grazie al monumentale viadotto della Madonna della Stella, più comunemente conosciuto come Ponte dell’Acquedotto.

Quest’ultimo, riedificato nel 1722 dalla famiglia degli Orsini dopo che parte della precedente costruzione crollò in seguito a un forte sisma, rappresenta ancora oggi un’importante testimonianza storica e architettonica della zona.

Il Centro Studi Sotterranei di Genova, specializzato nella ricerca, esplorazione e documentazione di ambienti sotterranei, ha condotto un’accurata indagine sull’acquedotto di Gravina, rilevandone le caratteristiche costruttive e planimetriche.

Grazie al lavoro dei suoi esperti, è stato possibile ricostruire la storia e l’evoluzione di questo importante manufatto, che per secoli ha garantito l’approvvigionamento idrico della città.

Recentemente, in occasione di un sopralluogo in Puglia, alcuni esperti del Centro Studi Sotterranei sono tornati a visitare questi luoghi ricchi di fascino e storia, ricordando con piacere la collaborazione con i locali amici Vito Nicefalo e Michele Conca, nonché con il Gruppo Puglia Grotte di Castellana.

L’attività del Centro Studi Sotterranei di Genova rappresenta un importante contributo alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico e ambientale sotterraneo, spesso poco conosciuto e valorizzato, ma di fondamentale importanza per la comprensione della storia e dell’evoluzione dei territori.

Fonte: https://www.facebook.com/share/p/cHZwhKdKzH8oeXMq/?mibextid=WC7FNe

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Studio e ricerca delle tracce invisibili dell’inquinamento plastico

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MicroplastiCave: workshop del Gruppo Speleologico Prealpino a Clivio (VA) – 9-11-12 maggio

 Di Marina Abisso

Nell’ambiente, le microplastiche si trovano ovunque: basta decidersi a cercarle, con l’amara consapevolezza che non si  biodegraderanno. 

Valentina Balestra – Proteus anguinus (l’articolo riguarda l’inquinamento da microplastiche negli habitat del proteo,  nel Carso Classico – https://doi.org/10.1016/j.jenvman.2024.120672

Da qualche anno, anche gli speleologi hanno preso atto che il problema investe anche i delicati equilibri delle grotte e delle falde acquifere carsiche, risorsa tanto vitale quanto trascurata. 

La presa d’atto che il mondo sotterraneo non è al sicuro dagli eventi atmosferici della superficie e subisce gli effetti dell’inquinamento e dell’innalzamento delle temperature si è trasformata in desiderio di monitoraggio e di ricerca.

Gli studi condotti dal Gruppo Speleologico Mantovano nel 2022, il Seminario Nazionale SSI Monitoraggi ambientali in grotte naturali, il progetto Tetide sulle Microplastiche in acquiferi carsici, che è stato vincitore dell’Euro Speleo Protecion Label 2022, per citare alcuni esempi illustri, hanno dato il via ad una serie di iniziative di approfondimento.

In quest’ottica parte il il workshop “MicroplastiCave: ricerca e studio delle microplastiche nelle grotte lombarde”, di Gruppo Speleologico Prealpino-Naturalis Insubria, organizzato a Clivio (VA) il 9, l’11 e 12 maggio con l’OTTO Speleologia e Torrentismo Lombardia ed il Gruppo Regionale del CAI Lombardia.

L’iniziativa vede il patrocinio della Federazione Speleologica Lombarda, che desidera avviare il progetto FSLo MicroplastiCave, di monitoraggio ambientale delle cavità carsiche.

Il 9 maggio, on line, ci sarà un inquadramento del tema in linea generale e teorica, per passare ad un sabato dedicato a temi speleologici, con la parte pratica di osservazione di campioni e di metodologie di analisi e di campionamento. 

Domenica si tornerà a temi di respiro più ampio e generale.

I temi, di grande interesse ed attualità, saranno trattati darelatori di eccezione: Valentina Balestra, Rossana Bellopede, Gilberto Binda; Elisa Canella, Gian Domenico Cella, Francesco Maurano e Gian Paolo Rivolta.

Da notare – scrive Paola Tognini, anima del progetto FSlo – l’ immagine che apre la locandina e che illustra magnificamente il problema delle microplastiche in grotta : un bellissimo scatto di Luana Aimar sulle uova di un opilione di grotta, deposte su un filamento di materiale plastico.

Il workshop, valido come corso di aggiornamento per istruttori sezionali della Scuola di Speleologia del CAI, è aperto a tutti ed è preludio al progetto FSLo MicroplastiCave.

La quota di partecipazione (Euro 60,00) comprende vitto, alloggio e messa a disposizione del materiale didattico (portare una chiavetta USB!) 

Sede del corso è il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio (VA), sede del Gruppo, in Via Manzoni n. 21.

Eventuali ulteriori informazioni possono essere chieste al direttore del Corso, INS Guglielmo Ronaghi,  [email protected] – tel. 331 37 21 046 www.speleoprealpino.it 

 

Marina Abisso

Speleo Club Ribaldone

 

Fonti:

Valentina Balestra – “Microplastic pollution calls for urgent investigations in stygobiont habitats: A case study from Classical karst” – Journal of Environmental Management di Elsevier – studio del gruppo di Raw Materials del DIATI PoliTo – DESP di UNIMI – Biologia Sotterranea Piemonte – Gruppo di Ricerca – Dipartimento di ecologia della Facoltà di Scienze di Praga ed altri

 

“L’inquinamento da microplastiche in grotta e nei sistemi carsici” – dicembre 2023 – Quaderni di monitoraggio – Seminario Nazionale monitoraggi ambientali in grotte naturali, Cala Gonone, Dorgali (NU), 29 ottobre-1 novembre 2022 – Memorie dell’Istituto Italiano di Speleologia, Serie II, vol. XLIV, 2023 (pp.121) – SSI

 

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Congresso SGI-SIMP 2024 a Bari: Geologia al servizio della sostenibilità ambientale

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La sessione T41 esplora le cavità naturali e artificiali come laboratori di ricerca per la geologia ambientale

Dal 3 al 5 settembre 2024, Bari ospiterà il Congresso SGI-SIMP 2024, un evento dedicato alle aree carsiche e alla geologia ambientale.

Il congresso, intitolato “Geology for a sustainable management of our Planet“, vedrà la partecipazione di esperti del settore e ricercatori provenienti da tutto il mondo, impegnati nella presentazione di studi e ricerche volti a promuovere una gestione sostenibile del nostro pianeta.

Una delle sessioni più attese del congresso è la T41, dal titolo “Caves, mines and other underground spaces as field laboratories in environmental geology“.

Questa sessione, supportata dalla Sezione di Geologia Ambientale della Società Geologica Italiana (SGI), si propone di offrire una panoramica completa e approfondita delle ricerche più recenti e innovative condotte all’interno di cavità naturali e artificiali, utilizzate come laboratori di ricerca per la geologia ambientale.

Le cavità sotterranee rappresentano alcuni degli ambienti continentali più impegnativi del pianeta, ma allo stesso tempo costituiscono una preziosa fonte di informazioni sulla Critical Zone della Terra da una prospettiva multidisciplinare.

Questi luoghi rivestono un’importanza particolare nelle ricerche di geologia ambientale, in quanto laboratori sul campo per comprendere i processi terrestri e i cambiamenti climatici, nonché per affrontare i problemi legati alle pressioni antropiche e alle modifiche ambientali.

La sessione T41 accoglierà contributi e studi di caso provenienti sia dalla ricerca di base che da quella applicata, volti a fornire conoscenze sui vari fenomeni geologici che hanno ripercussioni sull’ambiente sotterraneo e sui rischi associati, come l’inquinamento, gli eventi meteorologici estremi, i terremoti, la stabilità e la salute.

Inoltre, saranno presentate le più recenti tecniche di monitoraggio per la valutazione dell’impatto ambientale e le strategie di mitigazione, sia tradizionali che basate su sistemi IT moderni.

Infine, verranno esplorati i criteri e i metodi integrati per fornire elementi conoscitivi utili a un utilizzo sostenibile di queste georisorse.

La sessione T41 sarà coordinata da un team di esperti composto da Laura Sanna (CNR), Valentina Balestra (Politecnico di Torino), Isabella Serena Liso (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), Mario Parise (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e Bartolomeo Vigna (Politecnico di Torino).

Per coloro che desiderano presentare contributi alla sessione T41, il termine ultimo per la presentazione degli abstract è fissato al 26 aprile 2024.

Per maggiori informazioni sulla presentazione dei contributi e sulle modalità di partecipazione al congresso, è possibile consultare il sito web ufficiale dell’evento all’indirizzo https://www.geoscienze.org/bari2024/.

Il Congresso SGI-SIMP 2024 rappresenta un’importante occasione per fare il punto sullo stato dell’arte delle ricerche in geologia ambientale e per promuovere la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra esperti del settore.

Grazie alla sessione T41, l’evento si concentra sull’esplorazione delle cavità naturali e artificiali come laboratori di ricerca per la geologia ambientale, offrendo una preziosa opportunità per approfondire la conoscenza dei processi terrestri e per sviluppare strategie sostenibili per la gestione delle nostre risorse geologiche.

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10th European Expedition Symposium: un’immersione nel mondo delle spedizioni speleologiche durante il raduno nazionale di Speleologia Syphonia 2024

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L’evento promosso dalla Federazione Speleologica Europea (FSE) in collaborazione con Tetide e La Venta si concentra sulla cooperazione multinazionale e multidisciplinare nel campo delle spedizioni speleologiche

Il 1 novembre 2024, in occasione del raduno nazionale di Speleologia Syphonia 2024, si terrà il 10th European Expedition Symposium, un evento dedicato alle spedizioni speleologiche organizzato dalla Federazione Speleologica Europea (FSE) in collaborazione con Tetide e La Venta.

L’iniziativa, aperta a partecipanti provenienti da ogni angolo del globo, si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle grotte attraverso l’esplorazione e la condivisione delle migliori pratiche nel settore.

Il simposio offrirà una panoramica sulla cooperazione multinazionale e multidisciplinare nel campo delle spedizioni speleologiche, fornendo un’occasione preziosa per approfondire le tematiche legate alla preparazione delle spedizioni, alle normative locali e alle questioni ambientali.

In particolare, verrà dato ampio spazio al Code of Ethics for Cave Exploration, and Science in Foreign Countries, che fornisce linee guida fondamentali per l’esplorazione e la ricerca speleologica in contesti internazionali.

L’evento è rivolto a singoli, club e organizzazioni interessate a condividere le proprie esperienze e conoscenze nel campo delle spedizioni speleologiche.

Per partecipare, è sufficiente compilare il form di partecipazione disponibile alla pagina https://www.tetide.org/syphonia2024/expeditions-symposium/.

Il 10th European Expedition Symposium rappresenta un’importante occasione per presentare le spedizioni speleologiche più recenti e conoscere gli ultimi risultati della ricerca, contribuendo alla crescita e allo sviluppo della speleologia internazionale.

L’evento si preannuncia come un momento di incontro e confronto tra appassionati, esperti e ricercatori, volto a favorire la cooperazione e la condivisione di esperienze e competenze nel settore delle spedizioni speleologiche.

In un contesto di crescente interesse per l’esplorazione delle grotte e la ricerca speleologica, il 10th European Expedition Symposium costituisce un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano approfondire le proprie conoscenze e confrontarsi con esperti provenienti da tutto il mondo, in un’ottica di collaborazione e scambio di buone pratiche.

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“Classe A” per C&C, il binomio cane-conduttore pugliese si distingue al Corso Nazionale per unità cinofile molecolari

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Canada, il cucciolo di Pastore Tedesco grigio, e il suo conduttore ottengono il brevetto di “Classe A” al 6° Corso Nazionale del Soccorso Alpino a San Rossore

Un importante traguardo per il binomio cane-conduttore pugliese C&C, formato da Canada, un cucciolo di Pastore Tedesco grigio, e dal suo conduttore.

Nel fine settimana scorso, presso il Parco Regionale di San Rossore in provincia di Pisa, si è tenuto il 6° Corso Nazionale per unità cinofile molecolari del Soccorso Alpino, al quale hanno partecipato C&C, superando con successo le prove previste dal brevetto di “Classe A”.

Un anno di duro lavoro e sacrifici ha portato i suoi frutti per il binomio pugliese, che ha dimostrato di essere all’altezza delle sfide poste dal corso nazionale.

La formazione e l’addestramento continueranno per C&C, con l’obiettivo di affrontare l’esame per l’abilitazione operativa e, auspicabilmente, diventare la prima Unità Cinofila da Ricerca Molecolare in Puglia.

Il lavoro svolto da C&C è un esempio di come la collaborazione tra uomo e cane possa essere fondamentale in ambiti come la ricerca e il soccorso.

La ricerca molecolare, in particolare, è una disciplina che richiede competenze specifiche e una grande intesa tra il cane e il conduttore, in grado di lavorare insieme per individuare tracce di sostanze organiche, come ad esempio il sangue, utili per le indagini.

Il brevetto di “Classe A” ottenuto da C&C è un importante riconoscimento per il lavoro svolto finora, ma anche un punto di partenza per continuare a migliorare e a lavorare con sempre maggiore impegno e dedizione.

La strada per diventare una Unità Cinofila da Ricerca Molecolare operativa è ancora lunga, ma C&C hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per raggiungere questo obiettivo.

In attesa di nuovi traguardi, il binomio pugliese continuerà ad allenarsi e a perfezionare le proprie abilità, con l’obiettivo di essere sempre pronti ad intervenire in situazioni di emergenza e a fornire un contributo prezioso per la ricerca e il soccorso di persone disperse.

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