L’ Esplorazione dell’Abisso Borsellino a Dossena. Una serata di scoperte geologiche presso il CAI Varese

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Mercoledì 20 marzo, alle ore 21:15, la sede del Club Alpino Italiano (CAI) di Varese, situata in Via Speri della Chiesa 12, ospiterà un evento di particolare interesse per gli appassionati di speleologia e geologia.

Durante la terza serata della rassegna “Dalla parte delle radici“, Francesco Merisio dello Speleo Club Orobico presenterà i dettagli di una recente scoperta: l’Abisso Borsellino.

Questa cavità, emersa nelle miniere di Dossena, è stata esplorata e documentata da un gruppo di speleologi orobici, che hanno lavorato con dedizione e perseveranza.

La scoperta è stata inaspettata, poiché l’area carsica delle miniere di Dossena era considerata già ampiamente esplorata e conosciuta.

L’Abisso Borsellino si distingue per i suoi grandi vuoti e per la vastità di alcuni ambienti, caratteristiche inusuali per la zona.

Gli speleologi sono rimasti affascinati non solo dalla profondità della grotta, che ha superato quelle già note nel territorio, ma anche dalle sue peculiari caratteristiche geologiche.

L’evento è aperto a tutti, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

È un’opportunità per gli interessati di approfondire la conoscenza del sottosuolo della regione e di apprezzare il lavoro degli speleologi, che continuano a esplorare e a portare alla luce nuovi aspetti del nostro pianeta.

Il GSV Gruppo Speleologico CAI Varese invita la comunità a partecipare a questa serata di divulgazione e scoperta.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la sede del CAI Varese.

L’esplorazione dell’Abisso Borsellino rappresenta un significativo contributo alla comprensione del paesaggio carsico e alla valorizzazione del patrimonio naturale sotterraneo.

La serata promette di essere un’occasione di apprendimento e di condivisione per tutti coloro che sono affascinati dal mondo nascosto sotto i nostri piedi.

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Immergiti nell’affascinante mondo sotterraneo con il XXXVIII Corso di Introduzione alla Speleologia a Cagliari

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Il Gruppo Grotte CAI Cagliari apre le porte a tutti gli appassionati di esplorazione e avventura

Il Gruppo Grotte CAI Cagliari, rinomato per la sua esperienza e competenza nel campo della speleologia, è lieto di annunciare il suo XXXVIII Corso di Introduzione alla Speleologia.

Questa iniziativa, rivolta a tutti coloro che nutrono interesse per le cavità naturali e desiderano approfondire le proprie conoscenze in questo ambito, si preannuncia come un’opportunità imperdibile per chiunque voglia avvicinarsi a questa affascinante disciplina.

La speleologia, scienza che studia le cavità naturali, la loro formazione, la loro fauna e flora, la loro storia e le loro potenzialità, è anche un’attività sportiva e ricreativa che richiede competenze tecniche, fisiche e psicologiche.

Il corso, tenuto da istruttori qualificati, mira proprio a fornire ai partecipanti le basi teoriche e pratiche necessarie per diventare veri speleologi.

Il programma didattico si articola in 8 lezioni, di cui 4 prevalentemente tecniche.

Ad ogni sessione di due lezioni, seguirà un sabato in palestra di roccia e una domenica in grotta, dove i partecipanti avranno l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso in aula.

Ogni escursione domenicale si svolgerà in una grotta diversa, offrendo così ai partecipanti una varietà di esperienze e di sfide.

L’appuntamento per chi desidera saperne di più è fissato per Giovedì 14 Marzo, alle ore 20, presso la sede del Gruppo Grotte CAI Cagliari in via Piccioni 13, a Cagliari.

Durante la serata, saranno illustrate le fasi del corso, supportate da spiegazioni, immagini e video.

Sarà inoltre un’occasione per ricevere informazioni dettagliate sul corso e per porre domande agli organizzatori.

Il Gruppo Grotte CAI Cagliari invita tutti gli interessati a partecipare numerosi a questa iniziativa, un’occasione unica per esplorare le meraviglie sotterranee e scoprire un mondo nascosto e affascinante.

Non è necessario avere esperienza pregressa in speleologia, ma solo tanta curiosità e voglia di imparare.

L’obiettivo del corso è infatti quello di rendere la speleologia accessibile a tutti, fornendo le competenze necessarie per esplorare le cavità naturali in sicurezza e con consapevolezza.

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Le Terme Sibarite ospitano il convegno ‘Studi Scientifici sulla Risorsa Termale’: un’approfondita analisi sulle proprietà terapeutiche delle acque e dei fanghi

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Un’intera giornata dedicata alla scienza e alla ricerca, con un focus sulle grotte e sorgenti carsiche delle Terme Sibarite

Venerdì 15 marzo, alle ore 9.30, presso le Terme Sibarite di Cassano allo Ionio (CS), si terrà il convegno “Studi Scientifici sulla Risorsa Termale”.

L’evento, organizzato da Terme Sibarite Spa, vedrà la partecipazione di esperti del settore e rappresentanti istituzionali, che si confronteranno sulle proprietà terapeutiche delle acque e dei fanghi termali.

Ad introdurre i lavori sarà l’Avv. Gianpaolo Iacobini, Amministratore Unico di Terme Sibarite Spa, seguito dai saluti istituzionali.

La Dr.ssa Francesca Napoli, Direttrice Sanitaria delle Terme Sibarite, illustrerà le indicazioni terapeutiche e le valutazioni statistiche di Sibarite e Luigiane, mentre la Prof.ssa Radiana Cozza, Professore Associato di Biologia Vegetale presso l’Università della Calabria, presenterà i risultati della ricerca sulla microflora algale di acque e fanghi di Sibarite e Luigiane.

Il Prof. Carmine Apollaro, Professore associato di Geochimica e Vulcanologia presso l’Università della Calabria, parlerà del monitoraggio geochimico delle acque termali dell’antica Sybaris, mentre il Phd Dr. Ennio Avolio, del Laboratorio di Neuroanatomia comparata dell’Università della Calabria, presenterà i dati preliminari sul trattamento con acqua termale aereodispersa nella gestione dei disturbi del comportamento autistico.

Il Prof. Francesco Perri, Professore associato di Geologia e Sedimentologia presso l’Università della Calabria, interverrà sulle Argille calabresi e il loro potenziale uso in ambito industriale-termale, mentre Antonio Larocca del Gruppo Speleo Sparviere e Mario Vincenzo Benedetto del Gruppo Speleo Aquila Libera presenteranno le grotte e sorgenti carsiche delle Terme Sibarite.

Le conclusioni saranno affidate al Prof. Giuseppe Passarino, Direttore del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria.

L’evento si preannuncia come un’importante occasione di confronto e approfondimento sulle proprietà terapeutiche delle acque e dei fanghi termali, nonché sulle potenzialità delle Argille calabresi e sulle caratteristiche delle grotte e sorgenti carsiche delle Terme Sibarite.

Un’opportunità per i partecipanti di ampliare le proprie conoscenze in merito alle risorse termali e alle loro applicazioni in ambito medico e industriale.

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Il Vicepresidente della Federazione Andalusa di Speleologia perde la vita durante un’immersione tecnica

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Recuperato il corpo dell’esperto speleologo José Millán disperso in una miniera allagata a Villanueva de Río y Minas

Il corpo senza vita dello speleologo José Millán, Vicepresidente della Federazione Andalusa di Speleologia, è stato ritrovato domenica sera dagli agenti del Gruppo Speciale di Attività Subacquee (GEAS) della Guardia Civil di Siviglia in una miniera abbandonata allagata a Villanueva de Río y Minas.

Millán, noto speleologo di Mairena del Alcor, si trovava in immersione tecnica insieme ad altre due persone nella miniera allagata, quando è scomparso.

Intorno alle 16:00 di domenica, la GEAS è stata allertata della scomparsa di una persona durante un’immersione tecnica in un lago formatosi all’interno di una miniera aperta nel comune.

La triste notizia ha lasciato senza parole la comunità speleologica, che piange la perdita di uno dei più grandi speleologi andalusi e spagnoli.

Millán era stato premiato come ESPELEO 2018 per il suo immenso lavoro nella divulgazione e nello studio delle grotte.

Era inoltre un esperto speleosubacqueo e aveva collaborato con molte organizzazioni del settore.

La comunità speleologica si stringe attorno alla famiglia e agli amici di José Millán Naranjo (Pepón) in questo momento di dolore.

Le autorità stanno indagando sulle cause della tragedia e sulla dinamica dell’incidente.

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Scoperta in Argentina la più antica arte rupestre del Sud America

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Le pitture rupestri risalenti a 8200 anni fa sono state trovate nella grotta di Huenul in Patagonia

Un team di archeologi argentini e cileni ha scoperto le più antiche pitture rupestri risalenti a 8200 anni fa nella grotta di Huenul nella regione della Patagonia, in Argentina.

Le pitture rupestri sono state trovate in un rifugio di pietra di 630 metri quadrati, situato nella provincia di Neuquen, a circa mille chilometri a sud-ovest di Buenos Aires.

La dottoressa Guadalupe Romero Villanueva, autrice dello studio pubblicato sulla rivista Science Advances, ha dichiarato che la scoperta suggerisce che la produzione di arte rupestre nella grotta di Huenul è iniziata circa 8000 anni fa e che la pratica di dipingere un determinato motivo visibile nella grotta è continuata per almeno 3000 anni.

Il team di ricerca è riuscito a datare quattro motivi a forma di pera dipinti con vernice nera, realizzati con carbone.

Si è scoperto che questi sono i più antichi disegni rupestri del Sud America.

I disegni mostrano che la produzione di arte nella grotta di Huenul è iniziata circa 8000 anni fa, coprendo quasi 130 generazioni umane.

Questa scoperta fornisce prove della capacità artistica e della trasmissione culturale delle società di cacciatori-raccoglitori che abitavano la regione durante l’Olocene medio, un periodo compreso tra circa 7000 e 5000 anni fa.

Inoltre, i disegni servono come mezzo di comunicazione tra le popolazioni sparse e rivelano la resistenza socio-ecologica alle condizioni climatiche avverse.

La dottoressa Villanueva ha spiegato che, contestualizzando queste date nel loro quadro paleoclimatico, che registra il picco della siccità demografica, si possono interpretare queste immagini uniche come parte di una forte risposta dei gruppi mobili di cacciatori-raccoglitori che hanno occupato questa grotta e gli ambienti desertici della Patagonia settentrionale ai cambiamenti climatici durante il periodo di siccità estrema che si è verificato durante l’Olocene medio.

Scoperte Preistoriche: L’Arte Rupestre della Cueva Huenul Rivela Antiche Origini

Un viaggio nel tempo attraverso i colori della Patagonia

Nel cuore della Patagonia, la Cueva Huenul 1 cela segreti che risalgono a oltre 8.200 anni fa.

Recenti studi hanno rivelato che le pitture rupestri presenti nella grotta sono molto più antiche di quanto si pensasse in precedenza, stabilendo un nuovo record per l’arte più antica della regione.

Questa scoperta, pubblicata il 14 febbraio 2024 su Science Advances, ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica e culturale.

La grotta è un vero e proprio archivio storico, con circa 895 disegni unici che raffigurano corpi umani, forme astratte e animali come nandù e guanachi, realizzati con materiali vegetali.

Queste opere d’arte sono state aggiunte alle pareti della grotta da centinaia di generazioni di abitanti della regione.

La ricerca ha identificato le prime tracce di questo patrimonio artistico, con quattro dipinti astratti a forma di pettine esaminati durante lo studio.

La datazione al radiocarbonio ha permesso di stabilire con precisione l’età dei disegni, realizzati con pigmenti rossi, bianchi, gialli e neri ottenuti dalla combustione di cactus o arbusti.

Nonostante la Cueva Huenul 1 non sia l’unico sito di arte rupestre nella regione, nessun altro luogo ha mostrato una simile “diversità di forme e colori”, come sottolineato da Guadalupe Romero Villanueva, ricercatrice principale dello studio.

L’arte della Cueva Huenul 1 potrebbe aver avuto lo scopo di trasmettere informazioni attraverso più di 100 generazioni di persone che vivevano in un’area notoriamente arida e caldissima. Ramiro Barberena, coautore dello studio, ha condiviso con Live Science che “crediamo fosse parte di una strategia umana per costruire reti sociali tra gruppi dispersi, contribuendo a rendere queste società più resilienti contro un’ecologia molto sfidante”.

La Patagonia è stata una delle ultime aree della Terra ad essere scelta come insediamento umano, con i primi coloni che si ritiene siano arrivati nella regione argentina circa 12.000 anni fa. Rispetto a Jebel Irhoud in Marocco, considerato il più antico insediamento umano sulla Terra con resti fossili di Homo sapiens datati oltre 300.000 anni, la Patagonia è relativamente recente.

Romero Villanueva ha descritto la scoperta come “uno shock”, e ha espresso quanto sia stato commovente per il suo team riflettere sulle persone che hanno creato quest’arte antica: “Erano nello stesso luogo, ammirando lo stesso paesaggio; le persone che vivevano qui, forse famiglie, si riunivano qui per aspetti sociali.

È davvero emozionante per noi”. Questa scoperta non solo getta nuova luce sulla storia dell’arte, ma anche sulla comprensione delle dinamiche sociali e culturali delle antiche popolazioni della Patagonia.

Fonte: https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adk4415

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Yucatan, la ferrovia turistica minaccia le meraviglie sotterranee: l’allarme degli esperti

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Il progetto di costruzione di una linea ferroviaria turistica intorno alla penisola dello Yucatan solleva preoccupazioni tra geologi, idrogeologi, geomorfologi e speleologi di tutto il mondo

Un grido d’allarme è stato lanciato da Mladen Garasic, geologo, speleologo, Segretario Aggiunto della UIS (Union International de Speleologie) e Vicepresidente della Federazione Speleologica Europea, in merito al progetto di costruzione di una ferrovia turistica intorno alla penisola dello Yucatan, in Messico.

La preoccupazione riguarda la possibile compromissione delle risorse idriche e delle meraviglie sotterranee della regione.

Garasic ha condiviso su Facebook alcune informazioni scambiate durante una riunione del Consiglio Esecutivo UIS a Vienna, in Austria.

Ha ricordato che la seconda grotta più lunga del mondo, il Sistema Ox Bel Ha, lunga ben 496,8 km, si trova proprio nello Yucatan e che la quarta grotta più lunga del mondo, il Sistema Sac Actun, lunga 376,7 km, è anch’essa situata nella regione, in particolare a Tulum, Quintana Roo. Entrambe le grotte sono principalmente o totalmente riempite d’acqua e costituiscono una fonte vitale per l’approvvigionamento idrico della penisola.

Il progetto della ferrovia turistica, noto come Treno Maya, ha suscitato numerose critiche da parte di esperti di tutto il mondo, preoccupati per le potenziali conseguenze sulla quantità e qualità delle acque sotterranee e sulle grotte della regione.

Anche l’UIS ha inviato diverse lettere al governo messicano per esprimere le proprie preoccupazioni, ma non ha ricevuto risposta.

Garasic ha recentemente visionato foto e video che mostrano i lavori di stabilizzazione della ferrovia, che prevedono l’utilizzo di migliaia di pali di ferro e cemento lunghi circa 30 metri, molti dei quali immersi nell’acqua delle grotte.

Secondo l’esperto, tali pali non sarebbero sufficienti a garantire la stabilità della ferrovia, soprattutto in presenza di cenotes profondi più di 150 metri.

Garasic si è detto sconcertato dal fatto che le autorità e i progettisti non abbiano preso in considerazione i consigli di esperti speleologi, geologi, geomorfologi e idrogeologi, che avrebbero potuto contribuire a una migliore pianificazione del progetto. Una volta completata, la ferrovia potrebbe causare gravi problemi di approvvigionamento idrico per gli hotel e i turisti, danneggiare siti archeologici Maya e alterare la vegetazione e il clima della regione.

La notizia ha suscitato preoccupazione nella comunità scientifica internazionale, che ora guarda con apprensione all’avanzamento dei lavori della ferrovia turistica dello Yucatan, nella speranza che le autorità messicane decidano di rivedere il progetto alla luce delle criticità emerse.

Fonte: Pagina Facebook di Mladen Garasic https://www.facebook.com/100004255963533/posts/pfbid0Fsrzi81tBxovt2yUwEDVopGfLbiXtTxPoBFSMcUpc485rTT5DiJFvUraZ4wQPJTDl/

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Esplorare il Sottosuolo: Un Viaggio nella Biospeleologia con un corso della FST

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Un corso di aggiornamento per appassionati del settore speleologico

La Commissione Scientifica della Federazione Speleologia Toscana (FST), in sinergia con il Museo di storia naturale “La Specola” di Firenze, ha annunciato l’avvio di un corso di Biospeleologia, che si terrà a partire da martedì 12 marzo 2024.

Questa iniziativa formativa si rivolge sia agli istruttori del Club Alpino Italiano (CAI) che a quelli della Società Speleologica Italiana (SSI), offrendo loro un’opportunità di aggiornamento della patacca, ma le lezioni on line sono aperte gratuitamente a tutti gli speleologi.

Il corso si articolerà in sette lezioni, cinque delle quali saranno disponibili online e aperte gratuitamente al pubblico, fino al raggiungimento di cento partecipanti.

Le restanti due lezioni si svolgeranno in presenza e saranno limitate a venti iscritti, con un costo di partecipazione fissato a 20€.

La prima lezione online, che tratterà di introduzione alla biospeleologia, è prevista per il 12 marzo, seguita da sessioni dedicate ad anfibi e mammiferi non volatori, chirotteri, macrofotografia, e infine, una lezione sugli invertebrati.

Il corso prevede anche un’uscita pratica in grotta alla Buca Tana di Maggiano e un laboratorio presso “La Specola”, dove i partecipanti potranno mettere in pratica le conoscenze acquisite durante le lezioni teoriche.

L’interesse per la biospeleologia è in costante crescita, grazie alla sua capacità di coniugare l’esplorazione di ambienti sotterranei con lo studio della biodiversità che li caratterizza.

Questo corso rappresenta quindi un’importante occasione di formazione per tutti coloro che desiderano approfondire le proprie competenze in questo affascinante ramo della speleologia.

Per maggiori informazioni e per iscriversi, è possibile contattare Chiara al numero 839 2997532 o Duccio al 345 6155051.

Maggiori info su: https://www.speleotoscana.it/2024/02/28/doppia-omologa-per-il-corso-di-biospeleologia/

Collegamento alla diretta web:

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15° Corso di Speleologia dello Speleo Club Tanaro: un’immersione nel mondo sotterraneo

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Dal 4 aprile al 12 maggio 2024, un corso di primo livello per avvicinarsi alla speleologia

Lo Speleo Club Tanaro (SCT) organizza il 15° corso di speleologia, un’occasione per avvicinarsi a questa affascinante disciplina e scoprire il mondo sotterraneo.

Il corso si svolgerà dal 4 aprile al 12 maggio 2024 e prevede cinque lezioni teoriche e cinque uscite in grotta.

Le lezioni teoriche si terranno al venerdì alle 21:00 presso la sede del CAI in Via XX Settembre, 11 a Ceva (CN).

Durante le lezioni verranno trattati argomenti come l’attrezzatura e le tecniche di progressione in grotta, la geomorfologia e il carsismo, la biospeleologia, la storia della speleologia e molto altro.

Per partecipare al corso è necessario avere almeno 16 anni (per i minorenni è richiesta l’autorizzazione dei genitori), una fototessera, un certificato medico di idoneità fisica (attività non agonistica) e un abbigliamento e attrezzatura di base per la montagna (scarponi, zaino, giacca a vento).

È inoltre richiesta una luce frontale e relative batterie di scorta (opzionale).

Il costo del corso è di 150€, comprensivi di materiale didattico, noleggio dell’attrezzatura dello Speleo Club Tanaro e assicurazione infortuni.

Verrà richiesta una caparra di 100€ per l’affitto del materiale di gruppo, che verrà restituita a fine corso.

Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare lo Speleo Club Tanaro all’indirizzo email [email protected] o telefonando ai numeri 349 1129857 (Davide), 338 3849142 (Luca) e 347 7201386 (Raffaella).

Il programma del corso prevede anche uscite in grotta, tra cui una esercitazione in palestra in ambiente sulle tecniche di progressione su corda, due escursioni in grotta di facile percorrenza e una escursione in grotta a sviluppo verticale.

Il weekend speleo prevede una escursione in grotta, una grigliata e un pernottamento in tenda e una ultima escursione in grotta.

Il programma del corso potrà subire variazioni in relazione alle condizioni meteo.

Per maggiori informazioni sul corso e sulle attività dello Speleo Club Tanaro, è possibile consultare il sito web https://www.speleoclubtanaro.it.

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Esperienza formativa nel Ponente ligure

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CORSO DI INTRODUZIONE ALLE TECNICHE DI ARMO SPELEOLOGICO A BORGIO VEREZZI (SV)

Di Marina Abisso

Scuola Nazionale di Speleologia del CAI e Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della SSI insieme al Gruppo Grotte Borgio Verezzi 

Dal 22 al 24 marzo prossimo presso la Sezione CAI di Finale Ligure si svolgerà un corso di Tecnica di Armo speleologico, inserito a pieno titolo nel piano formativo che vede condivisi gli intenti del CAI e della SSI.

Il corso si articolerà in lezioni teoriche presso il CAI di Finale ed esercitazioni pratiche nella palestra di Borgio Verezzi, di recente approntata, e in grotte del Savonese.

Organizzato dall’Organo Tecnico Territoriale Speleologia del CAI LPV (Liguria Piemonte e Valle d’Aosta) – Scuola Nazionale di Speleologia (SNS) e dalla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia  (CNSS) della SSI, in collaborazione con il Gruppo Grotte Borgio Verezzi Sezione CAI Finale Ligure, il corso vuole trasmettere ai partecipanti le conoscenze necessarie per attrezzare in sicurezza una cavità o una palestra esterna ad uso speleologico, dedicando ampio spazio ai materiali di posa da utilizzare per la realizzazione di ancoraggi permanenti e provvisori ed a tutte le normative di sicurezza. 

Servizio completo, dal nodo al chiodo: un evento da non perdere, per approfondire le proprie conoscenze sui materiali e sull’armo di una grotta, con nozioni di roccia, di armi artificiali e naturali, ancoraggi (non solo spit & fix), sicurezza e fattore di caduta, frazionamenti, corde e tanto ancora.

Particolarmente indicato per proseguire nel percorso formativo, anche in vista di un corso di tecnica nazionale, ha una quota estremamente contenuta (€ 40,00), possibilità di vitto e alloggio a prezzo agevolato presso strutture convenzionate.

E, se i posti si esauriscono, niente paura: a giugno si riparte con un’altra edizione!

Qui il form per la preiscrizione:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScV6gaib4oJA1bJHB031c063QB-BN196aWBrVjJSvOUZ3iGCA/viewform?usp=pp_url

Il corso è aperto ai soci CAI e SSI, iscritti per l’anno in corso, di almeno 15 anni di età, autonomi nella progressione individuale su corda.

Quota corso € 40,00

Informazioni: Segreteria [email protected]
INS Paolo Brunettin – direttore del corso – tel. 338/5979879 – [email protected]

Marina Abisso

Speleo Club Ribaldone 

8/3/2024

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3º Stage di avvicinamento alla Speleologia: un’opportunità per esplorare il mondo sotterraneo con lo Speleo Club CAI Erba

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Un fine settimana di formazione teorica e pratica per avvicinarsi alla speleologia in sicurezza

Lo Speleo Club CAI Erba e la Scuola Nazionale di Speleologia CAI organizzano il 3º Stage di avvicinamento alla Speleologia, un’iniziativa rivolta a chiunque abbia compiuto i 15 anni e desideri avvicinarsi a questa affascinante disciplina.

L’evento si terrà nei giorni 4, 6 e 7 aprile 2024 e prevede un programma completo di formazione teorica e pratica.

Il costo dello stage è di €40 per i soci CAI e di €70 per i non soci CAI.

Le attrezzature da progressione saranno fornite dall’organizzazione.

Lo stage si svolgerà con un massimo di 10 iscrizioni e le iscrizioni si chiuderanno martedì 2 aprile.

Il programma dello stage prevede:

  • 4 aprile: parte teorica, lezione sul rischio e patto di corresponsabilità
  • 6 aprile: palestra esterna
  • 7 aprile: uscita in grotta

Per iscriversi allo stage è necessario compilare il modulo d’iscrizione disponibile sul sito dello Speleo Club CAI Erba e inviarlo via e-mail all’indirizzo [email protected]. Per ulteriori informazioni è possibile contattare i seguenti numeri: Pupillo D. 3287907985, IS Marieni A. 3333298581, ISS Sala R. 3347583394.

Non perdere l’occasione di esplorare il mondo sotterraneo in sicurezza e con l’aiuto di esperti speleologi. Iscriviti al 3º Stage di avvicinamento alla Speleologia!

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