E’ morto Primo Galiani padre del Soccorso calabrese

E’ morto a 74 anni Primo Galiani, ieri i funerali. La lettera di Pierpaolo Pasqua per ricordarlo.

Ciao Primo,
ti scrivo perché oggi è venuta a mancare una cara persona, peccato che quella persona sei tu. In questo momento i tuoi amici ti stanno commemorando e stanno rimpiangendo i tempi andati. Io ti scrivo perché manca un piccolo tassello da mettere a posto nella tua vita.
La persona che è venuta a mancare oggi è stata il primo Volontario del Soccorso Alpino della Calabria. Mai nessuno ha voluto riconoscergli questo merito; lo faccio purtroppo a posteriori e non dopo avere lottato perché questa bellissima storia non venisse cancellata. Era un uomo particolare, buono, incontentabile, antipatico perché ti diceva quello che pensava, lungimirante, appassionato di montagne, irascibile, affettuoso. Di lui ricordo la barba, canuta da sempre e la sua irrefrenabile voglia di creare in Calabria un presidio del Soccorso Alpino e Speleologico negli anni ottanta, quando gli attuali Volontari vivevano allo stato di spermatozoi e quando la parola Alpino era legata solo alle montagne del Nord Italia. Si era impegnato a cercare risorse e persone volenterose nell’ambito della Sezione del Club Alpino Italiano di Cosenza, di cui era anche Socio Fondatore e lo ricordo bene l’impeto e l’energia che allora coinvolse anche me.
Oggi grazie a lui e a persone come lui il Soccorso Alpino e Speleologico salva tante vite umane e queste persone devono la loro vita anche a Primo. Ma tu le sai bene tutte queste cose.
Avresti meritato di averci vicini, che ti venissero riconosciuti di persona i meriti più che rinfacciarti i demeriti. Tu lo sai : è più facile essere esaltati da morti che da vivi; tu non verrai osannato come gli eroi dei nostri giorni perché non sei morto sui sentieri e nelle forre delle tue amate montagne. E ti scrivo perché almeno tu non dimentichi di essere stato quello che sei stato, nel bene e nel male.
Con questa mia non ti voglio ridare da morto ciò che da vivo ti abbiamo negato.
Scrivendoti non verrà colmato il rimorso di non avere fatto tutto quello che poteva essere fatto quando eri in vita.
Ma tanto dovevo alla memoria di uno di noi.
Cosenza, 26.08.2022
Pierpaolo Pasqua

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